giovedì 27 marzo 2008

Dual Core: potenza doppia, velocità incerta.

Valutare l'incidenza sulle prestazioni dei processori dual core c'è sempre stato presentato come un difficile esercizio: nei videogiochi processi multipli sono difficili da gestire, da sempre, le applicazioni office sono ferme al single core a 32 bit da decenni, solo in ambito grafico qualcosa si è mosso, eppure oggi difficilmente troverete Cpu a singolo processore.

Anche l'ambito Gpu, per motivi sostanzialmente tecnologici, sta sposando questa nuova filosofia del raddoppio "semplice".
Prima erano i processori matematici interni (pixel e vertex shaders) a raddoppiare a ogni nuova versione, oggi sullo stesso Pcb (il circuito dove è montato il chip) troviamo due GPU che convivono felicemente.
A differenza delle cpu, però, dove quasi sempre il processo si effettua on die (cioè sul silicio), in questo caso si può parlare di affiancamento: le gpu però, a loro volta, hanno dei piccoli processori programmabili (SP) che dinamicamente si occupano del flusso e del peso dei dati da elaborare, tutto questo grazie alle meraviglie di Dx10 (ironicamente parlando).

A differenza delle Cpu, queste soluzioni, per via del loro Fill Rate reale (cioè la capacità di riempire i poligoni con texture) aumentano realmente le prestazioni nei casi in cui il limite è proprio la gpu, cioè a risoluzioni elevate con filtri attivati.
Non è però così inutile avere oggi un dual core, qualche raro titolo, comincia a beneficiare di qualche vantaggio, prospettando dunque un futuro si spera roseo.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ottima analisi, speriamo che le Cpu vengano sfruttate in modo più consistente.

Anonimo ha detto...

Ciao Patrick! Sono Riccardo. Allora è questo l'indirizzo definitivo del tuo blog? L'altro è stato eliminato? Comunque complimenti, lo visiterò spesso. Ottima l'idea di Assassin's Creed per il titolo. Incredibilmente l'ho preso per Xbox 360 e mi sto divertendo (anche se ora come ora mi sono un po' incartato). Ciao!
Riccardo

Anonimo ha detto...

Il problema principale viene rappresentato dalla velocità di aggiornamento di tali tecnologie, da meno di un mese parliamo di Penryn e tra meno di 6 mesi parleremo di Montevina, architetture sempre più integrate, consumi sempre più ridotti, ma un grande scoglio da superare: il mercato.
Non tutti possono permettersi di aggiornare a tale velocità le proprie macchine (che per la gran parte dell'utenza rappresentano un divertimento e non una necessità), tutt'ora nonostante i 2C siano gia "anziani" per presenza su mercato (piu di 2 anni), meno della metà dell'utenza globale è passata dal singolo core al doppio, questo è il motivo per cui continuiamo a trovarci versioni di windows differenziate (32bit e 64 bit con prevalenza delle prime e molte lacune sui driver delle seconde), quando la concorrenza di apple crea OS integrati e dinamici in funzione delle necessità. Per lo stesso motivo il software si direziona dove c'e più bacino d'utenza, ossia il core singolo. Purtroppo per invertire la tendenza l'unico modo è quello di dare un taglio netto col passato, il che però sicuramente rischia di ridurre in parte l'utenza "pagante" per Microsoft (che detta in parte le leggi di questo mercato con il suo "monopolio").
Pertanto questa scelta viene etichettata come "controproducente" e accantonata puntualmente.

Anonimo ha detto...

la colpa è anche del sistema operativo che mal supporta le nuove tecnologie. ergo anche i videogame usando poi le api messe a disposizione dal sis op non è che possono fare più di tanto.

Patrick "Pk77" Grioni ha detto...

Il problema è ancora più a monte: nessuno sa programmare veramente i multi core.