Forse qualcuno dimentica che l’amato, oggi, XP, fu devastato da una marea di scettici che ne mettevano in discussione la compatibilità e gestione, tanto che ci furono vere e proprie società che investirono sul ritorno a Windows 98SE, e solo dopo diversi anni le cose migliorarono.
L’evoluzione Microsoft può essere efficacemente riassunta in stagioni evolutive del Kernel, tanto che ogni passaggio storico, essendo lo stesso chiuso, vede le sue indubbie magagne che vengono risolte man mano anche grazie all’evoluzione hardware: questo è un punto fondamentale, perché software e periferiche vivono in simbiosi e in un universo molteplice e complesso.
E’ per questo che l’apertura a nuove tecnologie spesso preclude la coesistenza con altre, anche se invero si tenta, anche dopo diversi anni, di seguire una strada che non obblighi il consumatore a modificare il proprio hardware troppo spesso, si veda la presenza dei floppy o porte seriali in molti prodotti modernissimi.E qui si apre una porta infinita sulla concezione di Pc come periferica auto costruita, aggiornatissima e in continua evoluzione o monolitico strumento che non si modifica fino alla fine del suo ciclo vitale.
Il sistema operativo è legato al sistema, e pensato specificatamente, nei casi di pc Desktop o Notebook di grandi marche, a delle specifiche caratteristiche, che possono essere viste come un supporto nativo, mentre nel fai da te c’è sostanzialmente il mero supporto di compatibilità, ma nessuna garanzia su come funzionerà l’insieme.
Detto questo è indubbio che ogni sistema operativo abbia in mente il suo hardware per farlo rendere al massimo, e che non a caso questi due mondi devono viaggiare in parallelo: Windows XP è stato pensato, ad esempio, per processori mono core, schede grafiche dx9, per sistemi dai 256 Mb ai 2 Gb di ram e con talune caratteristiche, e solo successivamente si è cercato di tirare la coperta che dopo 5 anni sta diventando troppo stretta.
Vista di contro supporta nativamente i dual-quad core, è pensato per sistemi da 1 gb a 4 gb di ram e schede dx10, è ovviamente più pesante, ma è più stabile e sicuro, e il supporto driver, soprattutto per la versione 64 bit richiede certificazioni che possono e hanno dato problemi, ma che preservano il sistema operativo.
Ovviamente le critiche sono piovute a valanga, probabilmente dagli stessi che criticavano il passaggio da Windows 98SE a XP, ma Vista non avrà probabilmente il tempo di farsi piacere da coloro che sono ancora scettici, anche se con il Service Pack 2 pare che il divario di velocità con XP in applicazioni DX9 e in generale nella gestione del Windows Manager sia ormai colmato e personalmente con 2 Gb di ram lo trovo molto snello, perché alle porte c’è il nuovo Windows 7, che altro non è che un nuova versione di Windows ma col medesimo Kernel di Vista.
Questa non vuole essere una critica a Seven, si badi bene, ma solo la costatazione che, ok, per nuovi sistemi dx11, magari 64 bit potrebbe essere il supporto ideale, ma che per tutti i sistemi dx10 in circolazione probabilmente basta e avanza l’SP2 di Vista e forse non vale la pena di cambiare.
Certo con Seven sarà possibile, essendo ora molto improntato al modulare, disinstallare Browser, Windows Media Player, ecc.. rendendo il sistema più personalizzabile, ed è certamente nato sotto una buona stella, mantenendo in pratica la compatibilità totale con quello che funziona su Vista, scongiurando quindi molti problemi di “Upgrade”, ma l’hw che lo farà rendere al meglio, probabilmente uscirà proprio quando sarà disponibile lo stesso Sistema Operativo, e quindi forse più adatto a Pc nuovi di Ottobre-Novembre 2009.
Il costo di Windows 7 nella versione Home Premium si vocifera sarà di 260 dollari, probabilmente in Italia, se verrà rispettato quanto successo per Windows Vista, 300 euro.
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