Quando venne lanciato Doom, diversi anni fa, già allora si parlava della contrapposizione tra console e Pc, e come queste ultime erodessero parti di mercato, annunciando pomposamente come fosse fuori moda giocare su Pc.
Ma uscì Doom, anticipato da Wolfenstein 3D e nel giro di pochi mesi le cose cambiarono radicalmente.
Nello stesso scenario, ai tempi della prima Playstation, Saturn e Nintendo 64, queste voci ripresero vigore, quasi come una moda, che periodicamente ritorna, ma al posto di affossare un mondo, lo stimola a rivoluzionarsi: fu allora 3Dfx che creò un vero e proprio diverso modo di intendere il Pc gaming con le schede Voodoo, dove la differenza con qualsiasi console era così clamorosa che nel giro di pochissimo su Pc si emulò l’allora miglior console del lotto, il Nintendo 64, un vero smacco tecnologico.
Dreamcast e Playstation 2, con il primo sfortunato, mentre la seconda ancora oggi vendutissima, segnarono invece il passaggio da lotta per il predominio video ludico, a lotta per il formato: Sony, che subì la batosta Betamax, legò DVD a Ps2 spingendo reciprocamente il successo della stessa, che fronteggiava una console Sega con Gd-rom e un Game-cube che scelse, infelicemente, i mini DVD.
Iniziavano, timidamente, i primi esempi di gioco on-line su console, poi maturati nella lotta tra Ps2 e il nuovo arrivato Xbox 360.
Molti hanno visto l’entrata in campo di Microsoft come il canto del cigno del videogioco su Pc, innanzitutto perché fornitore dell’unico sistema operativo adatto al gioco, in secondo luogo per un minor supporto al segmento Microsoft Game Studios da sempre baluardo.
Nel frattempo, segnali positivi venivano da ID, che all’E3 annunciava uno spettacolare Doom 3 e proclamava il suo amore per il personal computer, senza contare l’annuncio di Half Life 2, che ribilanciava gli equilibri.
Xbox però riuscì ad avere quell’Halo, un progetto di RTS su pc trasformato in FPS su console e successivamente convertito, e male, per Windows, oltre che il lancio di Live, un servizio di gioco on-line a pagamento che non era tanto importante rispetto al più maturo ambito Pc, ma che lanciava le console anche in un ambito prima solo timidamente battuto.
Ci troviamo oggi con l’ennesima evoluzione, xbox360 e Ps3, che combinano la strategia del formato (Blue-ray) alla multimedialità, avendo nativamente un Hd, potendo scaricare Demo, patch, navigare, invadendo da tutte le parti gli spazi sacri finora detenuti dal Pc.
E cosa accade, che si riaccendono le voci, i proclami, le profezie, e mentre tutti guardano nelle direzioni classiche, degli scaffali dei negozi, della vendita al dettaglio, questi oscuri presagi portano la periferica a evolversi in un sempre più maturo digital delivering e modalità di fruizione diverse e se vogliamo più remunerative.
Il problema, infatti, che questi commentatori non valutano sono i costi di sviluppo, che si riflettono poi sul prezzo finale, anche perché solo 1 titolo su 10 raggiunge l’utile poiché se è vero che aumentano le vendite, è anche vero che un progetto di medio livello oggi costa 20 milioni di dollari, per arrivare a vette di 100 milioni di GTA IV.
Numeri che sembrano alti, ma se si pensa ad alcuni progetti pensati diversamente per Pc impallidiscono, Blizzard in 1 solo giorno lanciando l’espansione di Wolrd of Warcraft ha incassato 110 milioni di dollari (ripeto in un solo giorno, 2.8 milioni di cope a 40 dollari senza contare le collection edition), e la precedente espansione fruttò non meno di 90 milioni di dollari (2.4 milioni di copie vendute sempre al day one).
Tutto questo sempre senza contare Steam che acquisisce utenti in maniera esponenziale, arrivano oggi a più di 15 milioni account, proponendo offerte ogni fine settima, e videogiochi dai costi di sviluppo irrisori ma dal potenziale altissimo, come Braid e Trine.E’ per questo che quando sento che il Pc gaming sta morendo sorrido, magari questa volta sarà il digital delivering la rivoluzione, o il progetto On-live di cui parleremo tra qualche giorno, ma di sicuro lo stimolo porta al progresso.
Nessun commento:
Posta un commento