lunedì 7 luglio 2008

Considerazioni su Mass Effect

Sono ormai diverse ore che mi cimento dentro l'universo descritto nel videogioco Mass Effect, e come fu con il primo Kotor, o come mi è successo con Fable o Oblivion, ne sono stato letteralmente rapito.
Vorrei, però, in questo intervento, addentrarmi più specificatamente a descrivere quello che del gioco Bioware ho apprezzato.
Mass Effect racchiude in se l'essenza di come un videogioco dovrebbe essere fatto, coinvolgente da subito, ma capace a lungo andare di rinnovare costantemente l'interesse, un'alchimia che a memoria ricordo introdotta dal primo Mario tridimensionale per Nintendo 64 e poi, successivamente, raramente riprodotto.
Noi saremo il comandante della nave spaziale Normandy, e verremo coinvolti in una gigantesca indagine contro un nostro ex alleato, e vagaremo liberamente da pianeta in pianeta, con tutta una serie di sottoquest realmente ben sviluppate e a volte molto complesse (un po' come Oblivion) o potremo seguire la trama principale senza divagazioni.
Questo secondo approccio, cioè la corsa al completamento dell'avventura, secondo me rischia di far perdere le innumerevoli chicche sparse nell'universo esplorabile.

Penso che non ci sia soddisfazione più bella che sedersi davanti al computer senza patemi e girovagare per i pianeti esplorandoli o spulciando i piccoli intrighi galatici: il modo in cui agiremo influenzerà i rapporti con l'equipaggio, che diventano assai complessi e intrigati, e tutti hanno storie interessanti, oltre che missioni attivabili solo tramite alcune risposte specifiche durante le nostre chiaccherate.
Non mancano nemmeno innamoramenti vari, stile Kotor, o la decisione di agire in modo discutibile durante talune missioni, che influenzerà il progresso del nostro personaggio (il lato oscuro).
Rispetto ai precedenti titoli Bioware l'azione è sicuramente più dinamica, in alcuni casi mi ha ricordato Rainbow Six Vegas, in altri, visto lo stile delle coperture, Gear Of War, ogni arma sarà moddabile con 2 innesti, mentre le armature avranno un solo slot: tutti gli upgrade saranno contraddisti da un numero che indica il livello di sviluppo così da rendere immediata la scelta dei migliori.
Nella normandy, inoltre, vi sarà un armeria dove rifornirsi, che sarà tanto attrezzata, quanto più licenze compreremo in giro per l'universo: ogni produttore di armi, infatti, per avere il suo prodotto sulla normandy, richiederà dei soldi per la vendita.
Curatissimi, poi, sono i dialoghi, completamente in italiano, mai così profondi, a volte addirittura troppo descrittivi, quasi estenuanti, ma che non fanno altro che aumentare il livello di coinvolgimento: a inizio gioco dovrete scegliere il vostro passato, e questo sarà preso spesso a riferimento dentro le chiaccherate, aumentondo la definizione della vostra persona oltre che integrandosi splendidamente alla vicenda.
Graficamente, trattandosi di Unreal Engine 3, troviamo quanto di meglio offra la grafica 3d attualmente, e viaggia spendidamente su Hd 3870 a 1440x900 tutto al massimo sui 40-50 di media, con discese sui 30 in caso di luoghi particolarmente dettagliati, con l'unico problema del caricamento texture che si porta dietro dalla versione Xbox360: ogni tanto vedrete le texture formarsi davanti a voi o una schermata che interrompe l'azione con la scritta "caricamento" e tutto questo con 4 Gb di ram.
Il processore, io ho un dual core, ha sempre uno sfruttamento del 100%, quindi presumo che sia molto Cpu dipendente, sui Quad ore dovrebbe andare meglio, ma occhio alle temperature, che da me hanno superato quelle che avevo con Orthos.

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