Internet è pieno di programmi che promettono di ottimizzare Windows, di renderlo più snello e pimpante, proponendo varie soluzioni automatizzate di cui l’utente, senza sapere come e dove agiscano, si devo cecamente fidare.
Gran parte di loro offrono funzionalità per rendere l’avvio più veloce, o qualche funzione per disinstallare i programmi, gran parte si fregia dell’appellativo di pulitore di registro.Ma cos’è il registro? Esso è il cuore pulsante del sistema operativo, dove vengono registrate azioni, impostazioni o dove è possibile modificare alcuni parametri chiave di comportamento (mi viene in mente la modifica del tempo richiesto a windows per chiudere un programma andato in apparente crash) del vostro PC.Si capirà quindi che esso è un componente fondamentale, e si richiama attraverso il comando REGEDIT.
Gran parte di loro offrono funzionalità per rendere l’avvio più veloce, o qualche funzione per disinstallare i programmi, gran parte si fregia dell’appellativo di pulitore di registro.Ma cos’è il registro? Esso è il cuore pulsante del sistema operativo, dove vengono registrate azioni, impostazioni o dove è possibile modificare alcuni parametri chiave di comportamento (mi viene in mente la modifica del tempo richiesto a windows per chiudere un programma andato in apparente crash) del vostro PC.Si capirà quindi che esso è un componente fondamentale, e si richiama attraverso il comando REGEDIT.
La teoria di alcune Software House che progettano i già citati pulitori di registro è che esso, con il tempo, si vada a ingrossare e scombussolare a tal punto di chiavi in verità non necessarie, o vuote, o ancora orfane, che è consigliabile trovare questi files ed eliminarli, per avere una macchina sempre al Top.
Il problema nasce proprio da questa concezione, secondo me errata, di prospettive: ogni software scrive nel registro alcune voci utili al suo funzionamento, un algoritmo, come quello dei pulitori, quasi mai identifica con precisione se una voce sia utile o meno, ma ipotizza che lo sia a seconda di un semplice schema statistico.
E’ vero, molti offrono la funzione di backup delle voci cancellate, ma spesso il danno non è immediatamente verificabile, anzi direi quasi mai, per cui risulta una precauzione del tutto inutile ai fini pratici, a meno di non ripristinare tutto il che renderebbe invero il registro peggiore di un utilizzo del tutto normale di Windows.
Quindi alla fine, è vero, si possono forse ottenere dei benefici difficilmente, però, verificabili, ma il rischio che questi programmi comportano, e spesso anche la poca trasparenza, come il già trattato caso di Regcure, sono problemi ben più gravi dei relativi snellimenti di Windows.
Con un uso mirato del sistema operativo, evitando ridondanze di programmi (cioè più prodotti per un unico scopo) e una buona cultura generale e capacità riguardo alle funzionalità di Windows si può ottenere una consapevole ottimizzazione, variando solo i parametri che l’utente può gestire e configurare a proprio piacimento.
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