martedì 9 giugno 2009

Tv: guida pratica alle tecnologie

Girovagando per la rete, quello che si vede e si sente, è la mancanza di una guida chiara, semplice, precisa, sulle nuove tecnologie di Televisori Lcd presenti sul mercato.

Dico Lcd perché gli amati Plasma, ormai banditi anche dalla comunità Europea per razionali questioni di consumo e smaltimento, rappresentano un ramo che man mano tenderà ad estinguersi, pur vantando ancora un cospicuo numero di fan che ne preferiscono la resa.
Prova ne sono gli investimenti, che vedono i LED come principale target di studio, poi spiegherò perché ho specificato proprio quei componenti.

Questo intervento, e se non lo sarò spero che me lo comunichiate, vuole essere semplice, chiaro, privo di tecnicismi, informale, ma preciso, essenziale, e soprattutto UTILE a capire la tecnologia, che non vi farà ingegneri dei pannelli, ma utenti consapevoli e informati.

Esistono, ad oggi, 3 differenti approcci per la realizzazione di un pannello LCD:

  • Back Light (back-lit cioè a illuminazione posteriore)
  • Edge Light (edge-lit cioè illuminati lateralmente)
  • Oled (a led organici)

A dispetto dei nomi “da paura” è molto semplice descriverne le caratteristiche, compresi pregi e difetti.
Partendo dai display a luce posteriore (Back-lit) che rappresentano la maggior parte degli LCD presenti sul mercato, funzionano molto semplicemente con una o più fonti di luce posteriore che illuminano uniformemente il pannello e che tramite la campi elettrici applicati ai vari pixel ove risiedono i led riesce a riprodurre gli stessi nelle varie differenze di colore RGB (tramite i sub pixel rosso,verde,blu).

Molto semplicemente, e in parole povere, abbiamo una sorta di liquido a cui viene applicata una certa “dose” di elettricità e che cambia colore a seconda di come viene, quest’ultima, immessa e che per essere vista, questa variazione, necessita di una luce posteriore.

Qual è quindi il problema? Sostanzialmente il NERO. Se ci pensate un attimo, andando al supermercato, avrete notato come, le parti nere dell’immagine in realtà sembrano illuminate e appaiono più verso il blu che verso lo scuro, questo è dovuto a un limite della tecnologia stessa: non è possibile, infatti, spegnere localmente i Pixel e l’illuminazione retrostante.

Questi infatti rimangono accesi, e seppur scuri lasciano trasparire i segni dell’illuminazione accesa.
Parziale rimedio a questo “difetto” si è cercato di darlo con il così detto Local Dimming, un ingegnoso cerotto, che migliora ma non risolve la situazione: questa elettronica, infatti, aumenta e diminuisce la luminosità a seconda della scena rappresentata.

Un esempio chiarificatore: in una scena di pieno giorno il televisore aumenterà la luminosità per definire meglio i dettagli, in un corridoio buio diminuirà la luminosità per far apparire il nero “più nero” e quindi parzialmente redimere questa magagna tecnica.

Controindicazioni? Bhe certamente dipende molto anche dall’ambiente, in una stanza buia senza luci di contrasto le scene chiare rischiano di abbagliare eccessivamente.

Ma esistono televisori, di nuova concezione, che questo difetto riescono a superarlo quasi completamente, parliamo dei così detti Edge-lit, o meglio, a illuminazione laterale: in cosa differiscono? Sostanzialmente immaginate, semplicemente, di spostare la lampada di lato al posto di averla dietro lo schermo.

Questo è possibile grazie a dei condotti ottici che attraverso degli microspecchi riescono a fungere da lampadina senza per questo essere necessariamente piazzati in primo piano avendo, inoltre, 2 altri vantaggi: consumano meno (40% indicativamente) e consentono pannelli molto più stretti.

Avrete notato come le nuove serie Sony e Samsung siano particolarmente sottili e esteticamente riusciti, il che sta aprendo la strada a una vera e propria invasione di questa tecnologia Edge: il problema del nero, infatti, proprio per le basi di questo sistema è molto meno marcato, rappresentando quindi quasi un rimedio naturale, ed è infatti impossibile implementare la tecnologia Local Dimming proprio per la posizione delle lampade (che sono in alto e in basso sul pannello) che renderebbe, probabilmente, questa nuova tecnologia quasi perfetta.

Infine abbiamo i chiacchierati Oled, o led organici, che, come si direbbe, brillano di luce propria, ma per poco.

Costosi ma interessanti pionieri di tutta una nuova serie di tecnologie, gli schermi Oled si differenziano completamente dagli LCD tradizionali, non richiedendo, infatti, nessuna lampada dietro o di fianco per essere visti, ma avendo una vera e propria illuminazione autonoma, che consente ottimi dati di contrasto, e un risparmio energetico significativo, oltre che la possibilità di essere utilizzati in supporti flessibili, aprendo la strada a ogni sorta di utilizzo, non ultimo la possibilità, di creare fogli di led simili ai giornali.

Oggi costano molto, e per avere pannelli da 32-40 pollici, probabilmente, bisognerà attendere ancora qualche tempo, ma il vero svantaggio, è la durata degli stessi, 1-10 circa di un normale LCD.

Tirando le somme, quindi, probabilmente nell’immediato futuro gli Edge-lit tenderanno a soppiantare i Back-lit, che saranno svenduti a prezzi sempre più modesti, mentre la tecnologia Oled affinerà le sue armi, cercando di superare i difetti oggi evidenti (ma ricordo che i plasma passarono da 5 a 15 mila ore di autonomia funzionale) per invadere il mercato e a loro volta sostituire gli Edge.

Spero che questa panoramica sia chiara e di semplice utilizzo e funzionale ad un eventuale consapevole acquisto.

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